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Calvino è un artista molto visivo (v. Belpoliti et alii). Quasi tutte le opere sue sono state tradotte in qualche maniera in film, quadri, dischi, opera, programmi televisivi. Riporto qui i link a le puntate di Marcovaldo, programma televisivo del 1970. Il programma forse non è da considerare una guida al libro, ma pone il problema del rapporto fra parole e immagini (e offre una visione dell’Italia dei primi anni settanta).
Calvino spesso collaborò con altri artisti, anche musicisti. Calvino scrisse le parole ad alcune canzoni popolari, ma collaborò anche con Luciano Berio, compositore noto italiano.
Un re in ascolto, azione musciale in due parti di Luciano Berio, libretto di Italo Calvino.
Il cavaliere inesistente è stato tradotto in un film molto stimato, anche nei primi anni settanta, da Pino Zac. Film divertente e insolito—e un film di “tecnica mista,” animazione, stop-motion, live action, immagini colorati, e così via.
La materia delle Cosmicomiche non è ben adatta a un film unitario, ma qui riporto alcune versioni teatrali di Omar Elerian sotto la rubrica “Satellitudini,” parola portmanteau: satelliti + solitudine.
“Tutti in un punto,” Satellitudini 1
“La distanza della Luna I,” Satellitudini 2
“La distanza della Luna II,” Satellitudini 3
“La forma dello spazio I,” Satellitudini 4
“La forma dello spazio II,” Satellitudini 5
Di particolare interesse sono le moltissime adattazioni delle Città invisibili. Per esempio, nel 2013, The Industry, la compagnia operatica avant-garde di Los Angeles, ha prodotto una versione molto particolare delle Città invisibili. Infatti, si può trovare centinaie di adattazioni artistiche, dalla musica alla pitturra, dall'architettura al teatro. (Al contrario, Se una notte d'inverno un viaggiatore sembra molto "resistente" all'adattazione!)